E' MORTO GIANFRANCO FUNARI
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E' MORTO GIANFRANCO FUNARI
MILANO - Gianfranco Funari, cabarettista e showman televisivo, è morto questa mattina nell'ospedale San Raffaele di Milano, dove era ricoverato da 5 mesi per gravissimi problemi cardiaci e polmonari.
Funari, 76 anni (era nato a Roma il 21 marzo 1932, ma milanese d'adozione), si è spento dopo una lunga agonia dovuta ai gravi problemi cardiaci di cui da tempo era affetto. Ricoverato da aprile, da oltre un mese si trovava nel reparto di terapia intensiva cardiologica.
Nato nel mondo dello spettacolo come cabarettista (fu tra i 'padri fondatori' dello storico Derby Club), per poi diventare uno dei più innovativi e popolari conduttori e opinionisti televisivi, fino a tentare tra l'altro il lancio in politica con una candidatura a sindaco di Milano, Funari da tempo era stato costretto a uscire di scenda dalla malattia che andava sempre più aggravandosi.
Proprio per la gravità delle sue condizioni, già alcune settimane fa si era sparsa a Milano la notizia, poi risultata falsa, della sua morte, avvenuta oggi poco dopo mezzogiorno. Funari aveva accanto la moglie Morena, che ogni giorno e ogni notte gli è stata vicina in ospedale in tutti questi mesi.
LA MOGLIE MORENA, MI HA DATO L'ENERGIA DI UN RAGAZZO
"Gianfranco mi ha lasciata: era tanto più grande di me, ma mi ha dato l'energia che solo un ragazzo poteva darmi. L'ho amato tanto e mi ha insegnato tanto": sono le parole che Morena Funari ha affidato a un giornalista di Diva&Donna "perché ci siete sempre stati vicini e amici in questi anni e soprattutto in questi mesi terribili". "E' da mesi che Morena dorme qui su una sedia, mi dispiace lasciarla, con lei ho conosciuto il grande amore, quello vero che dà tutto e non chiede niente", spiegava Funari prima di entrare in coma, aggiungendo di volere un figlio da Morena. Morena Zapparoli Funari, milanese di 41 anni, conviveva con Gianfranco dal 1999 e lo aveva poi sposato nell'agosto del 2004.
Notizie ANSA.it
Lo chiamano il rivoluzionario, quel giornalista che si faceva chiamare giornalaio, quel signorotto dalle sette vite, grande illustratore del contro corrente, più volte censurato dal non buon senso politico in una struttura come la televisione che gli ha negato le vere potenzialità comunicative che gli permettevano di divulgare forse tante verità nascoste. Personaggio estroverso, a mio parere schivo nei confronti della vita mondana, grande relatore con punte di alta spigliatezza, padroneggiava le incertezze della vita politica. E' stato ricordato dal mondo dello spettacolo e da quello politico come il ribelle televisivo, schiacciato dal potere diplomatico, fu messo da parte per issare la sensibilità massmediale.
ilguardianodelfaro
ilguardianodelfaro- Moderatore
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